Sono Raffaello Tullo. Chi? Quello della Rimbamband, quello che l’ha fondata e che ha scritto tutti gli spettacoli, non tutti gli spettacoli del mondo, solo quelli della Rimbamband. E perché ne hai fatto uno da solo? Per caso vuoi mollare la Rimbamband? No, affatto. Amo la Rimbamband e non la lascerei mai, ma durante il lockdown ho approfittato della noia e della frustrazione da reclusione per fare ciò che avrei sempre voluto, ma che non avevo mai avuto tempo di fare. Insieme ad altri due amici autori, Alessandro Clemente e Alberto Di Risio, ho scritto “Contrattempi moderni”, uno spettacolo dal sapore internazionale, visuale, moderno, in cui ballo tap, interagisco con degli schermi in maniera creativa, faccio body percussion e suono tutti gli oggetti della casa in cui è ambientato lo show. Prendo un po’ per il culo l’uomo moderno e la sua dipendenza dalla tecnologia. Insomma, è una sorta di one man show ma diverso dal solito. È un racconto teatrale che con creatività e ironia, diverte e fa riflettere, ma se lo dico io non è credibile. Venite a vederlo e mi saprete dire voi. Se vi piacerà sarò molto felice perché ne parlerete a tutti, ed io crescerò ogni giorno di più, finché non porterò questo spettacolo in tutto il mondo, e finalmente potrò lasciare la Rimbamband.
Raffaello Tullo
“Contrattempi Moderni” racconta una storia moderna. Una storia fatta di tecnologia, telecomandi, ossessioni social, ma anche di libertà perdute da riconquistare.