Moni Ovadia

DIO RIDE

Una zattera in forma di piccola scena approdava in teatro venticinque anni fa. Trasportava sei vagabondi, cinque musicanti e un narratore di nome Simkha Rabinovich. A chi sentiva il desiderio di ascoltare, Simkha raccontava storie di una gente esiliata, ne cantava le canzoni, canti tristi e allegri, luttuosi e nostalgici, di quel popolo che illuminò e diede gloria alla diaspora. I musicanti lo accompagnavano con i loro strumenti e con lui rievocavano le melodie che quel mondo – fatto di comunità grandi, piccole e piccolissime – aveva creato per vivere le feste, le celebrazioni e i riti di passaggio. Dopo un quarto di secolo di erranza, Simkha Rabinovich e i suoi compagni di strada, ritornano per continuare la narrazione di quel popolo sospeso fra cielo e terra in permanente attesa, per indagarne la vertiginosa spiritualità con lo stile che ha permesso loro di farsi tramite di un racconto impossibile eppure necessario, rapsodico e trasfigurato, fatto di storie e canti, di storielle e musiche, di piccole letture e riflessioni alla ricerca di un divino ineffabile presente e assente, vivo e forse inesistente, padre e madre, redentore che chiede di essere redento nel cammino di donne, uomini e creature viventi verso un mondo di giustizia e di pace.

Musiche dal vivo della Moni Ovadia Stage OrchestrA

Una produzione CTB Centro Teatrale Bresciano e Corvino Produzioni

Organico

  • di e con : Moni Ovadia
  • Luci: Cesare Agoni
  • Violino: Maurizio Dehò
  • contrabasso: Luca Garlaschelli
  • fisarmonica: Albert Florian Mihai
  • Clarinetto: Paolo Rocca
  • cymbalon: Marian Serban
  • Luci: Cesare Agoni, Sergio Martinelli
  • Scene, Costumi ed Elaborazione Immagini: Elisa Savi
  • Progetto audio : Mauro Pagiaro
  • Regia: Moni Ovadia
  • Prodotto da: CTB - Centro Teatrale Bresciano e Corvino Produzioni